Famiglie che bruciano le bollette in piazza, ristoratori che le espongono in vetrina, imprese con la produzione a singhiozzo: il nuovo Parlamento e Giorgia Meloni, in qualità di leader del partito più votato, intervengano con prontezza perché il freddo in arrivo spingerà al limite la tenuta del Paese, vittima dei ritardi accumulati in fatto di strategia energetica.
Accanto a provvedimenti immediati per sostenere famiglie e imprese, è assolutamente necessario guardare a un medio-lungo periodo con la nomina di un commissario straordinario per lo sblocco di 150 GW di rinnovabili, attualmente ostaggio di procedure burocratiche vetuste.
È evidente la necessità di un intervento europeo per un tetto al prezzo del gas ma, se questo non dovesse arrivare nei prossimi giorni, insieme a un Energy Recovery Fund e a un provvedimento di disallineamento del gas dal mercato elettrico, l’Italia deve seguire l’esempio di Spagna e Portogallo, introducendo un tetto nazionale al prezzo del gas a 90 euro MWh e prelevando integralmente gli extraprofitti delle compagnie energetiche, frutto di una speculazione senza precedenti, per bloccare il pagamento delle bollette elettriche per tutto l’inverno a 19 milioni di famiglie e sostenere le PMI nella conversione della propria attività all’insegna della sostenibilità.
Alla base della situazione in cui l’Italia e l’Europa versano in questo momento, c’è una totale mancanza di visione che va colmata sin da subito con una strategia energetica che porti l’Italia all’indipendenza attraverso le rinnovabili, fonte di energia pulita che aiuta l’ambiente, abbassa le bollette e garantisce la pace. Meloni nomini urgentemente un Commissario straordinario che sia in grado di dare l’input giusto per partire con una grande rivoluzione nel settore della produzione di energia, intervenendo anche sulle comunità solari energetiche che consentirebbero di auto-produrre energia e rivenderla ad altre famiglie a basso costo.
Francesco Alemanni